venerdì 23 luglio 2010

Axl, il cane "bagnino"

Il labrador, si sa, è un cane con l'istinto naturale al salvataggio in acqua, e questo istinto ha spinto Axl, maschio fulvo di tre anni, a tuffarsi nel mare di Agropoli stupendo i bagnanti nel tentativo di "soccorrerli" anche se non ne avevano alcun bisogno. Il cane ha scavalcato il recinto del giardino di casa dei suoi padroni, residenti del posto. Giunto nei pressi del molo di soprafflutto, Axl ha scorto un uomo in mare, un bagnante impegnato in una nuotata solitaria. Senza farsi pregare, il labrador si è quindi tuffato in acqua e ha iniziato ad inseguire l'uomo, determinato a "salvarlo". I due, uomo e cane, hanno percorso insieme circa 500 metri, fino a quando l' attenzione di Axl è stata rapita da un gruppo di persone che si tuffavano dallo "Scoglio di San Francesco", un piccolo scoglio dal quale, secondo la tradizione, il santo di Assisi avrebbe parlato ai pesci. Un paio di "zampate" e Axl è giunto sul posto, impedendo, letteralmente, che i bagnanti si azzardassero a mettere piede in mare. Quelli che, più audacemente, provavano a tuffarsi, venivano immediatamente raggiunti dal cane e ricondotti sullo scoglio con le buone maniere, a forza di delicati spintoni con il muso. Il tutto è durato una trentina di minuti, fino a quando il labrador è stato recuperato dal responsabile del servizio comunale di salvataggio in aquabike, Nicola De Stefano, che, dopo averlo legato alla barella, lo ha ricondotto in porto, naturalmente via mare. Qui, grazie alla targhetta che portava al collo, il cane ha ritrovato i suoi padroni. "Se ne stava sulla barella tutto impettito - ha spiegato De Stefano - Non aveva alcuna paura né di me, né dell'acqua. E' un cane straordinario". Il labrador retriever è un cane originario dell'isola di Terranova. E' un nuotatore eccezionale, e nei secoli scorsi i marinai lo utilizzavano spesso per la pesca e il recupero di uomini finiti in mare durante le traversate.

Una nuova speranza contro la leucemia

La quercetina, una piccola molecola ad attività antiossidante, comunemente presente in cipolle, capperi, sedano, mele, uva, té verde e vino rosso, potrebbe essere impiegata nelle terapie preventive e curative delle leucemie. Ad attestarlo è una ricerca dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino (Isa-Cnr), pubblicata dal British Journal of Cancer. "I nostri studi, eseguiti anche da altri gruppi di ricerca, dimostrano che la quercetina appartiene a quell'ampio gruppo di molecole di origine vegetale, i fitochimici, capaci di attività chemio-preventiva", spiega Gian Luigi Russo, ricercatore dell'Isa-Cnr e responsabile della ricerca. In sostanza, dice Russo, "la molecola è capace di bloccare il processo di trasformazione di una cellula normale in tumorale, oppure di invertirlo, se è già in atto". Finora gli studi erano stati condotti essenzialmente su linee cellulari o modelli animali mentre ora, per la prima volta, è stato dimostrato che la quercetina è efficace in cellule tumorali di pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica (Llc). "In tali pazienti - continua Russo - la molecola è in grado di rendere vulnerabili al trattamento farmacologico con chemioterapici cellule isolate dal paziente che prima non lo erano". I dati finora raccolti fanno ben sperare per una prossima sperimentazione clinica: "Sebbene non sia esente da tossicità, studi preclinici hanno dimostrato che la quercetina è invece ben tollerata anche a dosi elevate". La quantità di quercetina assunta giornalmente con la dieta (25-30 milligrammi) è molto lontana dal poter svolgere una qualsivoglia attività biologica. L'attività antitumorale, infatti, scatterebbe all0assunzione di dosi farmacologiche. La leucemia linfocitica cronica colpisce circa 1-6 persone su 100.000 e rappresenta la più frequente forma di leucemia nell'adulto (22-30% dei casi). Attenzione, però, a interpretazioni errate o superficiali dei dati scientifici, avverte Russo: "Massicce dosi di antiossidanti, quercetina inclusa, assunte liberamente come supplementi dietetici da persone sane e senza il diretto controllo del medico, possono risultare dannose alla salute".

Vesuvio, la scalata dell'alpinista scalzo

Sarà il Vesuvio la prossima vetta ad essere scalata da Tom Perry 'l'alpinista scalzò protagonista di imprese estreme che hanno toccato le cime più alte e impervie del mondo. La scalata, in programma domenica 25 luglio, vedrà l'atleta vicentino correre, rigorosamente a piedi nudi, lungo il perimetro del cratere vesuviano per poi scendere di corsa dal cono così come già fatto nel 2007 sull'Etna. "In principio - ha spiegato Perry - affrontare queste imprese era soprattutto una sfida con me stesso, ma poi è diventata una filosofia con l'obiettivo di dimostrare che l'uomo è una macchina perfetta e il mio camminare e correre senza scarpe vuole ricondurre l'uomo al suo legame indissolubile con la terra da cui viene e a cui tornerà". Tra le montagne discese a piedi nudi da Perry, le Dolomiti, il Kilimangiaro, il Licanbur e il Nevado Sajama in Bolivia, l'Aconcagua in Argentina, il Fujama in Giappone, il Pico de Orizoba in Messico, vette 'prestigiose' a cui da domenica si aggiungerà il Vesuvio. "Ho scelto di affrontare il Vesuvio - ha spiegato l'alpinista - per puntare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle bellezze di Napoli, che spesso a torto viene definita la pattumiera d'Italia, un'immagine che, secondo me, ha aggiunto Perry, è stata attaccata alla città per distogliere l'attenzione dai tanti problemi, anche di inquinamento, che abbiamo anche al Nord". L'impresa di Perry è organizzata grazie alla collaborazione tra il presidente della Provincia di Vicenza Valter Gasparotti e il presidente della Provincia di Napoli Luigi Rispoli che ha inquadrato l'iniziativa nell'ambito del lavoro che ha spiegato "la Provincia sta portando avanti per sostenere la candidatura del Vesuvio al concorso internazionale per la scelta delle 7 meraviglie del mondo, concorso in cui il vulcano partenopeo è tra i 28 siti finalisti". "Grazie all'impresa di Perry - ha concluso il presidente della Provincia Luigi Cesaro - Napoli avrà l'opportunità di essere mostrata dalle cronache nazionali non solo per gli aspetti negativi come spesso accade, ma per il suo patrimonio naturalistico, patrimonio di cui il Vesuvio è simbolo in tutto il mondo".

La mozzarella va in carrozza... con Trenitalia

" Mozzarella in carrozza" sui treni Alta velocità. Parte da lunedì prossimo e fino al 31 luglio, l'iniziativa di Unioncamere Campania in collaborazione con Trenitalia e il consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop che prevede menu specifici a base del formaggio fresco di produzione regionale. Ogni giorno su 38 treni con carrozza ristorante sulle tratte Salerno-Napoli-Milano, su Roma-Venezia e sui treni che dalla capitale raggiungono Parigi, saranno serviti più di 800 piatti di mozzarella di bufala, mentre su 62 treni nazionali dotati di carrozza bar, sono previste degustazioni-apertivo di bocconcini per diecimila clienti di Trenitalia. Grazie all'accordo realizzato da Unioncamere Campania, sarà possibile offrire, nella settimana di svolgimento dell'iniziativa "Mozzarella in carrozza", menu a prezzi competitivi e realizzati in collaborazione con il gestore del catering di bordo CWl-Italia e sarà distribuito materiale informativo a bordo delle carrozze dell'Alta Velocità. Per il presidente di Unioncamere Campania Augusto Strianese: "Si tratta di un efficace veicolo di promozione delle nostre eccellenze agroalimentari. L'intesa con Trenitalia ci permette di raggiungere direttamente a bordo turisti e viaggiatori italiani i quali potranno scoprire un prodotto tipico campano e informarsi sulla qualità, attraverso le degustazioni durante il viaggio".

Enel Cuore dona pulmino all'Onlus "La Tenda"

Nell'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale prosegue l'impegno di Enel Cuore - la Onlus di Enel dedicata ad opere di solidarietà sociale - a favore dei senza fissa dimora. Attraverso il progetto "Un Cuore in stazione", ideato e realizzato insieme alle Ferrovie dello Stato per aiutare le persone senza fissa dimora che vivono in situazioni di indigenza nei pressi delle stazioni ferroviarie, l'Associazione Centro "La Tenda" Onlus di Napoli ha ricevuto in dono da Enel Cuore un pulmino e help center mobile per l'assistenza e il primo soccorso sulle strade. L'associazione Centro "La Tenda" Onlus opera da circa trent'anni nel contesto napoletano, svolgendo attività sociali che vanno dal recupero dalle dipendenze, fino all'assistenza ai poveri di strada. Dal 2006 dedica grande attenzione all'assistenza alle persone senza dimora, attraverso un Help Center all'interno della Stazione Centrale di Napoli (afferente alla rete nazionale Onds) e un Centro di accoglienza notturno nel quartiere Sanità, dotato di 84 posti letto. I mezzi di trasporto donati da Enel Cuore consentono di monitorare più luoghi della città, prevalentemente nei pressi della stazione e delle fermate della metropolitana della linea 2, di conoscere le persone più isolate e favorirne l'avvicinamento ai servizi istituzionali e del privato sociale. L'Associazione può così incrementare il servizio offerto facendo fronte alla complessità del lavoro in strada e alla difficoltà nel raggiungere persone in stato di abbandono. La presenza dell'unità mobile su strada ha consentito nei primi tre mesi di attività - da aprile a giugno 2010 - un aumento del 25% di nuovi contatti per un totale di circa 200 interventi in più di orientamento e accompagnamento presso i servizi socio-sanitari del territorio, l'Help Center e il Centro di accoglienza notturno. Attività che va ad incidere in maniera significativa sulla situazione dei senza dimora a Napoli che, in base ai dati raccolti dall'Help Center "La Tenda", è sempre più complessa e multiproblematica. Da gennaio 2007 a giugno 2010 sono passate per l'Help Center "La Tenda" 17.242 persone, di queste circa 5.000 hanno richiesto un posto letto dove dormire. Dal 2008 al 2009 i registrati presso l'Help Center "La Tenda" sono cresciuti del 47% passando da 662 a 1.259; tra questi si registra un incremento dei senza fissa dimora italiani pari al 38%. Alla richiesta di accoglienza e di un posto letto, si associa in media nel 40% dei casi la richiesta di lavoro. L'intervento di Enel Cuore Onlus a favore della Associazione Centro "La Tenda" rientra nel progetto di solidarietà nazionale "Un cuore in stazione" ideato nel 2008 da Enel Cuore Onlus e Ferrovie dello Stato per portare sollievo alle persone senza fissa dimora. Il progetto prevede l'apertura o l'ampliamento di Centri di accoglienza, per assistere e accompagnare i soggetti svantaggiati in un processo di indirizzo e di reinserimento nel tessuto sociale. Le strutture - gestite dalle associazioni di volontariato del territorio - andranno oltre l'ospitalità, indirizzando gli utenti nell'accesso alle strutture sociali e sanitarie del territorio, aiutandoli a richiedere i documenti e facilitando la ricerca di un impiego. Enel Cuore ha destinato a tutto il progetto un contributo pari a circa 3 milioni di euro.

sabato 17 luglio 2010

Tumori solidi, un nuovo gene protagonista

Lo studio di malattie genetiche rare può portare a chiarire meccanismi molecolari alla base di numerose patologie, tra cui l’insorgenza di tumori e di infertilità. Lo conferma una ricerca sull’anemia del Fanconi, condotta dai ricercatori dell’Istituto di genetica e biofisica del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Igb-Cnr) e pubblicata sulla prestigiosa rivista Molecular Cell, chiarendo la funzione di un gene (il gene FANCD2), che risulta mutato in questa patologia.

Lo studio ha evidenziato come, in caso di danneggiamento del DNA, la scelta del corretto meccanismo di riparazione giochi un ruolo chiave nel determinare il destino di una cellula. “FANCD2 è un gene che risulta mutato nell’anemia del Fanconi, una complessa e rara malattia genetica che presenta una varietà di sintomi, tra cui la predisposizione a sviluppare tumori solidi, anemia ed infertilità: tutti aspetti ascrivibili a difetti nella riparazione dei danni al DNA”, spiega Antonio Baldini, direttore dell’Igb-Cnr.

“Con questo studio abbiamo evidenziato che la funzione primaria del gene FANCD2 nelle cellule del corpo è soprattutto quella di tenere inattiva la ‘giunzione non omologa delle estremità dei cromosomi’, un meccanismo di riparazione molto efficiente ma poco accurato”, prosegue il ricercatore. “In caso contrario, cioè se il gene non funziona e la cellula adotta il meccanismo di replicazione ‘sbagliato’, si ottengono anomalie cromosomiche e ipersensibilità ad agenti genotossici che sono la causa della predisposizione allo sviluppo di tumori solidi”.

Questa scoperta riguardante l'azione del gene FANCD2 non è però rilevante solo per i malati di anemia del Fanconi, che presenta frequenza di 1–5 casi ogni 1.000.000 di nati e che in Italia con il 50% dei casi è concentrata in Campania, ma per lo studio dei tumori solidi in generale. “Nella trasformazione neoplastica si accumulano un alto numero di mutazioni in numerosi geni, alcune delle quali sono causa, altre conseguenza della malattia”, sottolinea Adriana La Volpe, coordinatrice dello studio. “Le sindromi ereditarie di predisposizione al cancro come l’anemia del Fanconi, sono molto importanti per noi ricercatori per capirne le cause, permettendoci di discriminare tra mutazioni in geni ‘piloti’ del tumore e in geni ‘passeggeri’, le prime causa e le seconde conseguenza dell’insorgenza”.

Nasce l'associazione "Oltre il Giardino"

E' stata presentata ufficialmente, all'eremo dei Camaldoli di Napoli l'associazione "Oltre il Giardino. Colture e culture della qualità campana", presieduta da Gianfranco Nappi e dedicata al mondo delle eccellenze della terra e del mare della regione. All'incontro sono intervenuti numerosi esponenti del mondo delle istituzioni e delle organizzazioni legate all'agroalimentare e al territorio campano tra cui il presidente del Parco delle Colline Agostino Di Lorenzo, il presidente del Parco Campi Flegrei Diego Giuliani, il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo, il maestro pastaio Pasquale Buonocore, il docente di marketing Raffaele Cercola. L'Associazione, che ha lanciato oggi stesso il sito www.oltreilgiardino.org, punta allo sviluppo di progetti e strategie di valorizzazione della terra e del mare della campania, da condividere con gli operatori di settore attraverso proposte normative e iniziative culturali e di promozione. "All'epoca della priorità delle logiche di schieramento, degli scontri tra ceti politici,delle formule e degli equilibri interni alle singole forze politiche e della poca capacità di parola delle forze riformatrici - ha detto il presidente dell'associazione Gianfranco Nappi - noi vogliamo puntare su un radicale capovolgimento : per noi contano i contenuti, le idee, i protagonisti, gli uomini e le donne in carne ed ossa . Ed è nella coerenza dei loro confronti e dell'intero mondo dell'agroalimentare di qualità e dell'enogastronomia che si stabiliscono alleanze e nuove linee di demarcazione tra ciò che é progresso e ciò che è conservazione".

sabato 10 luglio 2010

"Sane Stelle II", l'iniziativa della Fondazione CannavaroFerrara con i commercialisti italiani

L’ex calciatore del Napoli Ciro Ferrara e il presidente dei commercialisti italiani Claudio Siciliotti hanno illustrato ieri sera a Napoli, presso l’associazione “Mani Tese”, all’interno dell’Istituto Froebeliano, il nuovo progetto “Sane Stelle II”, organizzato dalla Fondazione CannavaroFerrara, con il contributo dei commercialisti italiani. “Ringraziamo i commercialisti che hanno voluto finanziare un progetto della nostra Fondazione per i bambini del quartiere sanità - ha detto Ferrara. Il nostro obiettivo è di compiere atti concreti per offrire un futuro migliore alle nuove generazioni”. Dal canto suo Claudio Siciliotti ha espresso compiacimento per le iniziative realizzate dalla fondazione CannavaroFerrara confermando l’attenzione dei commercialisti italiani verso i giovani di Napoli. All’incontro ha partecipato anche il presidente dei commercialisti napoletani, Achille Coppola, e il direttore della Fondazione CannavaroFerrara, Vincenzo Ferrara. La prima fase del progetto ha previsto la creazione di un Centro di aggregazione per i minori a rischio sociale del quartiere Stella e del Rione Sanità. Il Centro è oggi un importante luogo dove si realizzano diverse attività volte in modo particolare a contrastare l’emarginazione socio-culturale degli adolescenti, a prevenire la dispersione scolastica e le devianze sociali. Nello specifico, il Centro lavora con minori dai 5 ai 15 anni con: doposcuola, laboratori artistici e musicali, riciclaggio creativo, uscite ludico-culturali per la città, campi estivi, coinvolgimento delle famiglie. A distanza di due anni dall’inizio del progetto Sane Stelle è emersa l’esigenza di continuare il percorso intrapreso con i ragazzi e le ragazze di età maggiore, in modo da seguirli anche durante il difficile periodo di transizione tra la scuola media e quella superiore. L’obiettivo principale dell’iniziativa è, quindi, quello di facilitare l’inserimento dei ragazzi/e nel nuovo percorso di studi attraverso un supporto di tipo didattico e di accompagnamento nel mondo del lavoro. Il progetto Sane Stelle, integrato da queste nuove attività, riuscirebbe così a seguire l’intero percorso formativo e di crescita dei minori, dalla scuola elementare all’i­struzione media superiore, garantendo inoltre un ampliamento dei beneficiari/utenti. Ulteriore obiettivo è che i giovani vengano pian piano coinvolti come volontari a supporto delle attività con i bambini più piccoli, in un rinnovato ruolo di responsabilità, in modo tale che possano restituire le esperienze fatte e le conoscenze acquisite, contribuendo così al rinnovarsi e al riprodursi del progetto. Le azioni principali che si vogliono realizzare, grazie alla collaborazione di partner quali Manitese Campania e Rete Sanità, sono il sostegno all’inserimento scolastico, il supporto didattico, la realizzazione di attività laboratoriali (laboratorio di lingue, di informatica, di attività artigianali, etc..), di stage e tirocini formativi.

mercoledì 7 luglio 2010

E' San Sebastiano il "comune riciclone"

Figura anche San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) tra i comuni che verranno premiati oggi a Roma da Legambiente nell'ambito dell'iniziativa "Comuni Ricicloni 2010". Il riconoscimento per centro vesuviano giunge a circa due anni dal premio assegnato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ad annunciarlo è il sindaco e capogruppo PD alla Provincia di Napoli, Giuseppe Capasso, il quale, in una nota, sottolinea che gli ottimi risultati raggiunti sono da attribuire soprattutto "alla fattiva collaborazione dei cittadini che sin dai primi giorni di attivazione della raccolta differenziata porta a porta hanno osservato e rispettato il piano elaborato dall'Amministrazione". "Prima dell'avvio della raccolta differenziata - ha dichiarato Capasso - il comune di S. Sebastiano produceva 450 tonnellate di rifiuti al mese, conferiti ai CDR sette giorni su sette, a fronte di una produzione attuale di circa 300 tonnellate, con il conferimento ai CDR un solo giorno a settimana". Se tutti i comuni del territorio provinciale si adoperassero in questo senso, "per riempire una discarica non ci vorrebbero due anni ma circa dieci - dice il primo cittadino del centro vesuviano - è il caso della discarica di Terzigno che, essendo quasi colma, rischia di determinare l'apertura della seconda discarica nell'area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio". "Nonostante l'eccellente risultato raggiunto - ha proseguito il Capasso - va sottolineata la incongruenza del trasporto fuori regione della frazione organica, che incide notevolmente sui costi di gestione, per la mancanza di impianti di compostaggio sul territorio della Regione Campania". "E' necessario - ha concluso Capasso - che la Provincia, unica responsabile della gestione del ciclo integrato dei rifiuti, lavori in questo senso, altrimenti ci dovremo preparare ad un altro lungo periodo di emergenza, questa volta non solo sanitaria e ambientale ma soprattutto democratica".