venerdì 23 luglio 2010

Vesuvio, la scalata dell'alpinista scalzo

Sarà il Vesuvio la prossima vetta ad essere scalata da Tom Perry 'l'alpinista scalzò protagonista di imprese estreme che hanno toccato le cime più alte e impervie del mondo. La scalata, in programma domenica 25 luglio, vedrà l'atleta vicentino correre, rigorosamente a piedi nudi, lungo il perimetro del cratere vesuviano per poi scendere di corsa dal cono così come già fatto nel 2007 sull'Etna. "In principio - ha spiegato Perry - affrontare queste imprese era soprattutto una sfida con me stesso, ma poi è diventata una filosofia con l'obiettivo di dimostrare che l'uomo è una macchina perfetta e il mio camminare e correre senza scarpe vuole ricondurre l'uomo al suo legame indissolubile con la terra da cui viene e a cui tornerà". Tra le montagne discese a piedi nudi da Perry, le Dolomiti, il Kilimangiaro, il Licanbur e il Nevado Sajama in Bolivia, l'Aconcagua in Argentina, il Fujama in Giappone, il Pico de Orizoba in Messico, vette 'prestigiose' a cui da domenica si aggiungerà il Vesuvio. "Ho scelto di affrontare il Vesuvio - ha spiegato l'alpinista - per puntare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle bellezze di Napoli, che spesso a torto viene definita la pattumiera d'Italia, un'immagine che, secondo me, ha aggiunto Perry, è stata attaccata alla città per distogliere l'attenzione dai tanti problemi, anche di inquinamento, che abbiamo anche al Nord". L'impresa di Perry è organizzata grazie alla collaborazione tra il presidente della Provincia di Vicenza Valter Gasparotti e il presidente della Provincia di Napoli Luigi Rispoli che ha inquadrato l'iniziativa nell'ambito del lavoro che ha spiegato "la Provincia sta portando avanti per sostenere la candidatura del Vesuvio al concorso internazionale per la scelta delle 7 meraviglie del mondo, concorso in cui il vulcano partenopeo è tra i 28 siti finalisti". "Grazie all'impresa di Perry - ha concluso il presidente della Provincia Luigi Cesaro - Napoli avrà l'opportunità di essere mostrata dalle cronache nazionali non solo per gli aspetti negativi come spesso accade, ma per il suo patrimonio naturalistico, patrimonio di cui il Vesuvio è simbolo in tutto il mondo".

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