lunedì 28 giugno 2010

Il Pascale riferimento per il melanoma

L'Istituto Pascale di Napoli è centro di riferimento italiano nella cura del melanoma, tumore della pelle particolarmente aggressivo che in Italia fa 1500 morti l'anno: infatti un paziente su 5 che si rivolge al dipartimento Melanoma e tessuti molli e all'unità di Oncologia medica e terapie innovative dell'Istituto, arriva da fuori regione. "Trattiamo circa 400 casi di melanoma l'anno", spiega Nicola Mozzillo, direttore del dipartimento secondo il quale le nuove diagnosi sono circa 150. "In Italia ogni anno si ammalano circa 7mila persone, 400 delle quali in Campania - prosegue Mozzillo - l'incidenza della malattia è crescita di oltre il 30% nell'ultimo decennio, soprattutto nella fascia d'età che va dai 30 ai 40 anni". "Abbiamo dato un primo colpo al melanoma - dice Paolo Ascierto, direttore dell'unità di Oncologia medica - per 30 anni per la malattia avanzata avevamo solo la garbazina, farmaco che ha un'efficacia molto limitata. Durante l'ultimo congresso di oncologia americano sono stati presentati dati di un altro farmaco, l'ipilimumab". "Si tratta di un farmaco rivoluzionario - evidenzia Ascierto - perché agisce non sul tumore ma sul sistema immunitario potenziandone gli effetti e quindi ha un'azione antitumorale indiretta". Così come spiegato da Ascierto, dopo il trattamento con questo farmaco oltre il 20 % dei pazienti con malattia avanzata ha una sopravvivenza di 5 anni contro lo scarso 5% dei pazienti trattati con l'altro principio attivo. "La maggior parte aveva una sopravvivenza mediana di 6.2 mesi e l'abbiamo portata con questo farmaco ad oltre 10 mesi e ad un anno sopravvive il 46% dei pazienti mentre prima sopravviveva solo il 25%", ha aggiunto il direttore dell'unità di Oncologia medica del Pascale. Il 20% dei pazienti arrivano da fuori regione non solo dal Meridione ma anche dal nord Italia e dall'Europa. I dati relativi allo studio saranno presentati lunedì 28 giugno nel corso del convegno internazionale "Immunoterapia e melanoma" (palazzo Alabardieri dalle 9.30 alle 18). "La prevenzione è l'arma più efficace - continua Ascierto - il messaggio è duplice: proteggiamo i nostri figli e attenzione alle lampade abbronzanti. Oggi vediamo molti malati in età giovane 30 anni. Probabilmente stiamo pagando oggi errori fatti in passato con esposizione non cauta al sole. C'é uno studio che mette in evidenza come l'esposizione a questi dispositivi artificiali fatta al di sotto dei 30 anni aumenta il rischio di melanoma del 75%. L'esposizione ai raggi ultravioletti ai fini della prevenzione va considerata come il fumo di sigarette. Bisogna informare i ragazzi che l'esposizione incauta alle lampade abbronzanti è rischiosa". "Assistenza e ricerca al Pascale vanno di pari passo. La ricerca deve essere portata immediatamente al letto del paziente", ha proseguito Tonino Pedicini, direttore generale, ricordando che il melanoma non deve essere rimosso ambulatorialmente ma in una struttura adeguata. E per diffondere il messaggio relativo alla prevenzione e cura del melanoma due testimonial d'eccezione, il comico ed attore Alessandro Bolide e il calciatore Lello Palladino che ha consegnato ad Ascierto tre magliette autografate da vendere su ebay, la sua di Mirante e di Migliaccio, per sostenere la fondazione melanoma. "Cercherò di coinvolgere il maggior numero di calciatori per sostenere l'iniziativa", assicura Palladino.

Un fumetto sul racket vince il concorso "Pizzo e Usura"

E' un fumetto sul racket, realizzato dagli Nicola Massimo, Valentina Alescio e José Sorvillo a vincere il concorso "Pizzo e Usura" bandito dall'Ascom di Napoli per l'istituto d'arte napoletano 'Umberto Boccioni'. Ad annunciarlo, oggi, il commissario dell'Ascom napoletana Tullio Nunzi e il dirigente scolastico del 'Boccioni', Filippo Merola alla presenza del presidente della Camera di Commercio di Napoli Maurizio Maddaloni e del presidente della Commissione Politiche sulla sicurezza e legalità della Confcommercio nazionale Luca Squeri. Il lavoro dei tre ragazzi, una trasposizione in fumetto due story board forniti dall'associazione dei commercianti partenopei aventi come oggetto le vicende usuali di pizzo ed usura, è stato valutato da una apposita commissione. "Si tratta - ha detto Nunzi - di una delle tante iniziative che abbiamo messo in campo come Ascom e che culmineranno a breve con l'approvazione di un nuovo statuto che preveda l'obbligo per l'associazione di costituirsi parte civile laddove un socio denunci presso i suoi sportelli fenomeni di usura o di pizzo". "Una formula già sperimentata in Sicilia, - aggiunge Nunzi - dove abbiamo contribuito a far arrestare tanti mafiosi". Investire sui giovani quindi anche attraverso il messaggio dell'arte, come ha sottolineato Maddaloni, può rappresentare "un'idea vincente su cui puntare anche in futuro. La criminalità organizzata è un carcinoma maligno con metastasi estese ovunque. Che non uccide una singola impresa ma tutti noi, imprenditori e cittadini". L'iniziativa, ha spiegato Squeri, rientra nel solco già tracciato dal protocollo d'intesta siglato tra Confcommercio e ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per la promozione della cultura e della legalità nelle scuole, intesa nelle sue diverse declinazioni. "I costi sostenuti dalle imprese tra commercio e pubblici esercizi per la criminalità - ha concluso Squeri - ammontano nel Sud al 4,7% del valore aggiunto prodotto dal settore nel Mezzogiorno, 2,1 miliardi di euro ovvero quasi la metà dei costi sostenuti in tutta Italia ovvero 5,2 miliardi pari al 2,5% del valore aggiunto. In breve, un onere aggiuntivo per ogni impresa di circa 3000 euro al mese".

venerdì 11 giugno 2010

Riapre con Muti il Teatro Grande di Pompei

Pompei ha di nuovo il suo Teatro grande e inaugurazione più riuscita e sentita non poteva esserci: il maestro Riccardo Muti e i giovani dell'Orchestra Cherubini hanno festeggiato con un concerto straordinario la riapertura di un grande teatro italiano, già questa notizia non da poco in un momento di crisi e tagli per la cultura, restaurato ma anche riqualificato e dotato di moderne infrastrutture per poter ospitare la sua prima stagione estiva dopo decenni di abbandono e di degrado. Un risultato, quello ottenuto grazie all'impegno del commissario straordinario Marcello Fiori, che proprio oggi conclude la gestione 'emergenziale', che andava celebrato e che il maestro Muti, legato a Pompei da antichi ricordi giovanili, ha onorato con la sua presenza (domani sera unica replica) di convinta adesione al progetto. Il colpo d'occhio del teatro, dal tramonto alla prime luci della serata, è fantastico,con le gradinate al completo gremite da mille e ottocento spettatori : un successo annunciato anche per il Teatro di San Carlo che ha curato e organizzato l'evento. Nel parterre, tra i tanti ospiti vip anche decine di operai con elemetto giallo, tra i tanti che hanno lavorato al cantiere durato quindici mesi. Accanto a loro anche sottosegretario Guido Bertolaso, il prefetto di Napoli Alessandro Pansa, il questore Santi Giuffré, Franco Bassanini e Gianni de Michelis, il procuratore della Repubblica Giovandomenico Lepore, il commissario straordinario del San Carlo Salvo Nastase e la sovrintendente Rosanna Purchia, gli imprenditori Antonio D'Amato e Marilù Faraone Mennella. Applausi convinti già alla fine della prima parte del concerto, per il quale Muti ha scelto musiche del grande repertorio classico: l'Ouverture-Fantasia 'Romeo e Giulietta' di Cajkovskij, e L'Uccello di Fuoco di Stravjnskij (Suite 1919). Entusiasmo per la chiusura grandiosa la Quinta Sinfonia in do minore, op.67 di Beethoven. Tra gli interventi che hanno affiancato il restauro anche l'illuminazione di tutta la zona del Quadriportico dei teatri, uno scenario suggestivo che farà parte dei percorsi notturni di prossima apertura.

A Napoli il Parco dei ragazzi

Un parco ''fatto dai ragazzi'': armati di pennelli, palette, colla e con in testa i cappellini da muratore circa 80 ragazzi hanno dato il via al cantiere del
parco 'Lo Spicchio'. Seguiti dagli esperti del WWF Campania, i ragazzi coinvolti dal progetto ''Rispolveriamo la Citta''' hanno collaborato alla realizzazione degli interventi che avevano pensato e progettato. Polpi, aquiloni e coccinelle disegnati sulle pareti, i giochi della ''campana'' e dei ''4 Cantoni '' dipinti in resina per terra, nidi e sagome di uccelli nascosti tra gli alberi: un vero e proprio percorso guidato alla natura e alle attivita' sportive all'interno del parco, tutto nato dalle idee e dalla visione del parco dei ragazzi.
Circa 80 studenti delle scuole E.A. Mario-plesso De Curtis, D'Ovidio-Nicolardi e i ragazzi dell'educativa Territoriale ''la Collina dei ragazzi'' gestita dalla cooperativa La Locomotiva hanno realizzato un vero percorso di urbanistica partecipata nell'area dell'ex parco di Case Puntellate, attraverso tre laboratori didattici di progettazione, giungendo tra l'altro a scegliere il nuovo nome e logo del Parco.
Nel pomeriggio il cantiere e' stato aperto al pubblico alla presenza dell'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli e del presidente e dell'assessore all'Ambiente della V Municipalita' Arenella-Vomero. La inaugurazione si e' chiusa con un concerto per bambini ''From Toons to Tunes: Disney Concert'' a cura dei Star Funky Band, offerto dal Rotary Club Posillipo. All'amministrazione, si legge in una nota, il compito di assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria del parco e le condizioni di sicurezza.

Medici e artisti contro l'alzheimer

Unirà lo studio delle patologie neurodegenerative - come Alzheimer e Parkinson - con lo spettacolo l'iniziativa "Guardare lontano", in programma il prossimo 18 giugno al Teatro Diana di Napoli e presentata oggi nel corso di una conferenza con i testimonial, gli attori Patrizio Rispo e Rosaria De Cicco. Divisa in due parti, "Guardare Lontano" - organizzata dall'AINAT (Associazione italiani neurologi ambulatoriali e territoriali) - prevede una sessione scientifica, dalle 15 alle 18 e, di seguito, un dibattito con il pubblico, al quale faranno seguito anche due spettacoli: l'esibizione teatrale 'Il Paziente' (ore 20.20 a cura de "Il Pozzo ed il Pendolò), una degustazione di prodotti tipici campani e il concerto di Joe Barbieri. Ad introdurre la serata saranno i testimonial Rosaria De Cicco e Patrizio Rispo. Il progetto di rete integrata di servizi, assistenza e formazione per le patologie neurodegenerative e le demenze senili coinvolge neurologi territoriali, ospedalieri ed universitari per uno scambio diretto di informazioni sui pazienti ed una razionalizzazione dell'assistenza. "Solo nella provincia di Napoli ci son circa 3000 pazienti alzheimeriani, circa 6000 in tutta la Campania - dice Giuseppe Barbato, presidente nazionale Ainat - attualmente ci sono circa 800 nuovi casi accertati ogni anno". "A questi vanno aggiunti gli ammalati di Parkinson, Parkinsonismi altre forme di demenze e quelli colpiti da ictus cerebralì, aggiunge Barbato. Si tratta di patologie che hanno un forte impatto sociale ed economico. "Ci si ammala infatti intorno ai 55 anni e con il passar del tempo le famiglie degli ammalati sono sempre più coinvolti nell'assistenza. Il progetto di rete coinvolge tre livelli di assistenza sanitaria: gli ambulatori dei neurologi territoriali, le neurologie ospedaliere, e il centro Parkinson regionale presso l'Università Federico II. La rete intende evitare l'ingolfamento delle strutture ospedaliere e del centro del II Policlinico. Il percorso di diagnosi inizia infatti presso il poliambulatorio distrettuale. Ma non è tutto: di rilevante importanza non solo la presa in carico del paziente, ma anche dei suoi familiari che saranno coinvolti in una serie di progetti di informazione. "Il compito di noi volti cosiddetti noti - ha detto Patrizio Rispo, attore della fiction 'Un Posto al sole' - è quello di smuovere la patina di indifferenza". Per Rosaria De Cicco, "conoscere ed informarsi é importantissimo, soprattutto in un mondo dove si pensa solo all'immagine, e dove spesso ci si dimentica che le malattie possono riguardare tutti".

Al Napoli Festival protagonista una ballerina disabile

Sembra la ''Bolormaa'' di Giovanni Lindo Ferretti, la ballerina contorsionista che il cantautore emiliano conobbe durante un viaggio in Mongolia e che
trasformo', con una celebre canzone, in metafora di vita. Sembra un ''concetto che si e' fatto carne, nervi, viscere e legamenti'' Claire Cunningham, la coreografa scozzese costretta a vivere con tutori ortopedici a causa di una disabilita' congenita, e che per il 'Napoli teatro festival Italia' ha portato in scena, all'ex birreria di Miano, 'Mobile\Evolution'.
La ballerina entra su una scena spoglia sorreggendo il suo corpo minuto con tre stampelle. Il gioco di luci studiato da Grahame Gardner fa il resto e dalla tribuna la Cunningham appare quasi come un ragno. Sul palco c'e' un tappeto di stampelle di diverso genere che la ballerina passa in rassegna spiegando al pubblico la difficolta' di vivere una vita intera aggrappati a uno strumento ortopedico.
Poi comincia la danza, sulle note di Matthias Herrmann, e quegli stessi strumenti, cosi' freddi e privi di grazia, vengono accarezzati da un sottile velo di poesia. Intrecciati tra loro diventano prima un copricapo, poi un'istallazione artistica e poi ancora un trapezio al quale la Cunningham si aggrappa per volteggiare a mezz'aria. ''Fluida, contorta, molle,
resistente'', quel ragnetto inizialmente un po' goffo sembra quasi volare. Nel cambio di scena indossa un toutou nero e per la seconda parte dello spettacolo diventa una bambola. Sempre con le sue stampelle e i suoi tutori ortopedici danza prima sulle note di Bach e poi su ''I'm singing in the rain'' nella versione di Gene Kelly.
La Cunningham ha trasformato il suo corpo in un concetto che lo spettatore osserva quasi con timore. In poco meno di un'ora di danza sussurra che la felicita' e' ''preziosa, senza limite e va e viene''. Ma lo fa con delicatezza, senza mai scadere nella retorica o nell'autocommiserazione, semplicemente mostrando per quello che e' la sua disabilita' e dimostrando che l'arte puo' cancellarla completamente. ''Non voglio volare - dice durante la performance - voglio solo arrampicarmi''.
A fine spettacolo standing ovation del pubblico e dieci meritatissimi minuti di applausi. La Cunningham ringrazia a modo suo: un timido sorriso, un saltino dalle sue stampelle e poi scappa via.

Musica per la pace al San Carlo

Il 2010 è l'Anno Internazionale per il ravvicinamento delle culturé, così designato dalle Nazioni Unite, e la Fondazione Mediterraneo torna a promuovere il 'Concerto Euromediterraneo per il dialogo tra le Culture - Nostro Mare Nostro'. Un evento che sarà ospitato quest'anno dal teatro San Carlo, il 13 giugno, alle 19. E' l'undicesima edizione, dopo il successo delle precedenti, che ha portato oltre 500.000 persone in diverse città del mondo, da Otranto, Cairo, Napoli, Roma, Cosenza, Lussemburgo, Barcellona, Algeri e Gaeta, il Concerto ritorna oggi a Napoli nella cornice unica del Teatro di San Carlo, grazie al protocollo d'intesa Maison de la Paix-Casa Universale delle Culture (MdP). Un evento che riunisce artisti provenienti da diversi Paesi euromediterranei. Napoli è il 'luogo-simbolo' in cui le diverse identità e culture del Mediterraneo possono incontrarsi nel Totem della Pace, opera dello scultore Mario Molinari, riconosciuto a livello mondiale come il simbolo della pace e premio di questa edizione. In occasione del Premio Mediterraneo importanti volti impegnati per la Pace e premiati: S.B. Mons. Fouad Twal, Angela Merkel, André Azoulay, Carl Bildt, Wijdan Al-Hashemi, Mario Molinari, Maurizio Valenzi, Carlo Giovanardi, Abdelmaksoud Rachdi, Alvaro Siza, Baltasar Porcel, El Pais, Al-Jazeera, La Vanguardia, Unione degli Industriali di Napoli, Lady Yvonne Cochrane Sursock, Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, Sergio Piazzi, Mons. Giuseppe Rocco Favale. L'evento ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Servizio Civile Nazionale, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, Lega degli Stati Arabi, Fondazione Euromediterranea 'Anna Lindh' per il Dialogo tra le Culture, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Piattaforma Ong Euromed, Unione dei Giovani Euromaghrebini, Maison des Alliances, Maison de la Mediterranee, Gruppo Il Denaro, agenzie di stampa Ansa e Ansamed, Unione degli Industriali di Napoli, Fondazione Italiani nel Mondo, associazione Oltre il Chiostro onlus, Ambasciate in Italia di Albania, Austria, Bosnia, Giordania, Marocco, Polonia e Romania. "Un premio prestigioso - spiega Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo - istituito nel 1996 dalla Fondazione Mediterraneo, il Premio Mediterraneo è oggi tra i più autorevoli riconoscimenti a livello mondiale. Suddiviso in 19 sezioni, il premio vuole essere una testimonianza dell'impegno e del contributo che personalità del mondo religioso, politico, culturale e artistico hanno dato per la diffusione dei valori di pace e nella valorizzazione delle differenze culturali nell'area del Grande Mediterraneo.

venerdì 4 giugno 2010

La camorra non vale niente

Sono arrivati sventolando bandiere con la scritta "La camorra non vale niente", hanno cantato 'La marcia dei diritti dei bambini'' e recitato poesie. E tutto all'insegna della legalità e contro le mafie. Sono i bambini del secondo circolo didattico 'San Giovanni Bosco' di Volla, nel Napoletano, e quelli un po' più grandi della scuola media statale Michelangelo di Bagnoli che hanno preso parte a un progetto per la diffusione della legalità tra gli istituiti, Libera Campania e la Fondazione Polis, che si sono esibiti negli spazi antistanti le due organizzazioni, a Napoli. Gli alunni delle elementari hanno realizzato un calendario, dedicato a 12 vittime di camorra in Campania. Un calendario fatto di colori e disegni nei quali i bambini hanno espresso e rappresentato la loro idea di un 'mondi senza cattivi' né bulli nelle scuole. "Questo lavoro ci aiuta a non dimenticare - ha slegato una delle bambine - Un calendario è fatto di soli 12 mesi, ma nei nostri cuori ci sono anche tutte le altre vittime". Ad ascoltarli, mentre uno alla volta elencano i nomi delle vittime, anche i familiari che, come sottolinea Geppino Fiorenza, "superando il loro dolore, sono un esempio di grande impegno e resposabilità civile". Poi è il turno degli studenti della scuola media di Bagnoli che hanno presentato la seconda parte del lavoro 'Un nome, una storia', che raccoglie le biografie di vittime italiane delle mafie. "Questo lavoro è cominciato nel 2007 dagli studenti che c'erano prima di noi - Abbiamo continuato sulla stessa strada, facendo ricerche, documentandoci". Il risultato è un opuscolo diviso per categorie: sono raccontate le storie di magistrati, forze dell'ordine, uomini delle scorte ammazzati dalle mafie, sindacalisti, giornalisti. "Sono persone che hanno continuato per la loro strada - ha concluso un altro ragazzini - anche se sapevano che sarebbero stati ammazzati".

"Noi adottiamo un bimbo rom"

Favorire l'integrazione dei bambini rom e abbattere gli stereotipi esistenti nei confronti del popolo rom. Con queste finalità è stato sottoscritto, oggi in Prefettura, il protocollo d'intesa 'Noi adottiamo un campo rom'. A firmare il documento, il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, in qualità di commissario delegato per l'emergenza insediamenti comunità nomadi, la presidente del comitato regionale Unicef, Margherita Dini Ciacci, e i dirigenti del X Circolo didattico 'Ilaria Alpi' di Scampia, dell'Itc 'Galiani' di via Don Bosco, della scuola media statale 'Capasso', dell'Istituto comprensivo 'Sancia D'Angio" di Trecase, scuole che si trovano nelle vicinanze di campi rom. Il progetto come spiegato dal prefetto Pansa "rientra nelle iniziative volte ad affrontare il tema dei nomadi e, in particolare, i problemi dei bambini rom che vanno a scuola e mira a promuovere tutte quelle iniziative volte a incentivare la frequenza nell'ambito delle attività scolastiche dei bambini nomadi e, allo stesso tempo - ha aggiunto - a rendere i rapporti tra scuola e bambini più facili". Un progetto che, dunque, coinvolge istituzioni, scuole e l'Unicef territoriale nell'ambito delle loro specifiche competenze. Un'iniziativa che la presidente Unicef Campania intende portare all'attenzione dell'assemblea dell'organizzazione, il prossimo 19 giugno, con l'obiettivo di promuovere simili azioni anche in altre regioni. "Nei confronti dei rom - ha detto Dini Ciacci - c'é una forte chiusura mentre è importante promuovere l'integrazione e l'interazione tra i nostri figli e i bimbi rom perché il destino della nostra città è legata, inevitabilmente, al meticciato". Il progetto mira a configurarsi come una vera e propria "operazione d'amicizia" tra napoletani e rom partendo dai bambini che frequentano le scuole partenopee e della provincia perché come sottolineato da Annamaria Sessa, dirigente dell'Itc Galiani, "la scuola deve assolvere al suo compito di formazione e promozione umana prima che gli stereotipi diventino più spessi perché l'integrazione deve partire dai banchi di scuola". I plessi coinvolti avvieranno laboratori artistici, linguistici, culturali in cui gli studenti creeranno oggetti della nostra e della loro tradizione e cultura che saranno poi presentati durante una mostra pubblica. Ma non solo. Saranno promosse giornate "del cibo multietnico" che coinvolgeranno le mamme rom e quelle napoletane nella preparazione dei cibi della terra di appartenenza e saranno anche promosse manifestazioni sportive. Laboratori a cui, durante tutto l'anno scolastico, sarà affiancata la trattazione del tema dell'integrazione razziale che costituirà il leit motiv dell'intero percorso didattico e dell'offerta formativa.

Agli scavi di Pompei visite multisensoriali

Si fa più ricca l'offerta turistica per l'estate nell'area archeologica di Pompei. Dall'1 giugno a Pompei aprono stabilmente al pubblico la Domus di Giulio Polibio, con visita multisensoriale, e il cantiere-evento dei Casti Amanti, dov'é possibile assistere in diretta al lavoro degli archeologi e dei restauratori. Dopo i restauri e il successo delle aperture straordinarie per la XII Settimana della cultura, le due splendide domus su via dell'Abbondanza saranno fruibili tutti giorni, con la formula del percorso didattico, prenotazione obbligatoria e biglietto aggiuntivo (5 euro per ciascuna visita; 7 euro per la visita di entrambe le domus). Le visite, per gruppi di 25 persone, della durata di circa un'ora ciascuna, partiranno dalle 10 fino alle 18 (anche in lingua inglese, francese, spagnolo). "In queste iniziative - spiega Marcello Fiori, commissario delegato per l'emergenza all'area archeologica di Napoli e Pompei - abbiamo voluto unire al grande lavoro e rigore scientifico dell'indagine archeologica anche il desiderio di conoscenza troppo spesso inevaso dei visitatori". Ad accogliere i visitatori nella domus di Giulio Polibio è proprio l'ologramma del padrone di casa, un ricco liberto, il cui aspetto è ricostruito sulla scorta di studi scientifici. E' lo stesso Polibio con la sua voce ad accompagnare i visitatori negli ambienti più importanti della sua residenza, fino all'ultima stanza dove si rifugiarono al momento dell'eruzione i suoi familiari e dove è stata ritrovata la giovane donna incinta, che tornerà a vivere anche lei in forma di ologramma. In circa un'ora sarà possibile conoscere l'architettura, le decorazioni pittoriche, suppellettili, piante e gli uccelli del giardino e soprattutto gli abitanti della casa, la loro vita quotidiana, i rumori e i silenzi, la loro quotidianità e gli affetti fino alla tragedia dell'eruzione. In sottofondo si potrà ascoltare un'installazione sonora, l'Opera Regio IX, progetto del professor Claudio Rodolfo Salerno Presidente dell'Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali. Lungo il percorso di visita, tante altre sorprese come il video in 3d che mostra il restauro digitale di decine di affreschi, la ricostruzione virtuale di tutta l'abitazione, l'animazione dell'eruzione e del suo impatto sulla casa in una visualizzazione tridimensionale che accompagna lo spettatore alla scoperta degli ambienti della casa, ricostruita fin nei minimi particolari. La visita al cantiere-evento dei Casti Amanti riserva invece l'emozione di vivere la scoperta archeologica in diretta, grazie alla presenza di archeologi e restauratori al lavoro. Attraverso un sistema di passerelle sospese, è possibile osservare dall'alto, perfettamente conservati, il forno della panetteria, le due stalle con scheletri di animali, un giardino fedelmente ricostruito e meravigliosi affreschi e mosaici. Una serie di tecnologie multimediali riproducono la ricostruzione virtuale della funzione dei vari ambienti. I lavori archeologici saranno visibili anche da via dell'Abbondanza attraverso dei pannelli trasparenti. Dopo anni di abbandono, il cantiere è stato infatti totalmente messo in sicurezza e dotato di una copertura che ne assicura la tutela, la conservazione e la valorizzazione.

A Mosca la settimana della cultura napoletana


Prevede una serie di appuntamenti culturali in Russia ed in particolare a Mosca. ''La settimana della cultura napoletana a Mosca 2010'', il progetto presentato oggi da Fausto Silvestro di Ischia Crociere ed approvato dall'Unione delle Province della Campania (UPI). ''Il primo - afferma Fausto Silvestro di Ischia Crociere - e' sicuramente il piu' importante, si tratta della mostra 'Pompei: i misteri della citta' sotterranea', che sara' inaugurata il 15 giugno 2010 al museo storico di Mosca, alla presenza di autorita' delle Federazione Russa, del mondo della cultura, di televisioni nazionali, giornalisti ed imprenditori. Si tratta della prima volta per la cittadinanza moscovita che potra' ammirare circa 200 reperti archeologici delle ville vesuviane seppellite dall'eruzione del Vesuvio del 70 d.C. Affreschi, statue, ornamenti, utensili e monili messi a disposizione dalla
sovrintendenza speciale ai Beni archeologici di Napoli e Pompei, saranno mostrati in tutto il loro splendore per creare le emozioni collegate ad una cultura passata e la voglia di visitare i luoghi dove questa cultura e' custodita. La mostra sara' aperta al pubblico fino al 15 agosto 2010 mentre il programma della settimana prevede anche appuntamenti con la musica oltre che con l'arte, inoltre nel mese di ottobre e' previsto un importante appuntamento con gli operatori turistici russi per realizzare un workshop della offerta turistica della Regione Campania per la stagione turistica 2011.
''In una fase dove la competizione si fa' piu' agguerrita e difficile bisogna partire dalle risorse, come si dice in gergo aziendale, dal core business, valorizzarlo e renderlo attrattore dei flussi di domanda turistica'', afferma Fausto Silvestro. ''La cultura, l'arte, l'ambiente ed il territorio sono il core business della Regione Campania, puntiamo su questi fattori, valorizziamoli e facciamo conoscere e sono certo che saremo scelti dal turista attento ed esigente'', conclude Fausto Silvestro che ha presentato l'iniziativa.

A Napoli est borse di studio per sconfiggere il degrado


Si chiama 'NaplEST - Viva, Napoli vive!' l'iniziativa per la riqualificazione dell'area est di Napoli che promuovera' anche un concorso per assegnare una borsa di studio per lo Iacocca Institute riservata ai giovani talenti provenenienti da quattro quartieri interessati al progetto. Il progetto verra' presentato in conferenza stampa a Napoli con il giornalista Enrico Cisnetto mentre all'inaugurazione del 10 giugno viene annunciata la presenza di Riccardo Muti.
Durante la conferenza stampa verranno illustrati i dati della ricerca curata dal professor Luca Meldolesi, ordinario di Politica economica all'Universita' di Napoli Federico II e presidente del comitato nazionale per l'emersione del lavoro non regolare, sull'impatto economico e sociale che il progetto avra' sulla citta'.
NaplEST nasce, sottolineano i promotori, ''dallo slancio di un gruppo di imprenditori e da un investimento completamente privato, con l'obiettivo di cambiare volto a una delle aree maggiormente svantaggiate del capoluogo campano''. In particolare, i quartieri coinvolti dall'iniziativa saranno Poggioreale, San Giovanni, Barra e Ponticelli. Centri commerciali, aree portuali e soluzioni abitative sono alcuni dei programmi. Tra i progetti un parco della musica, ''una struttura tra le piu' grandi d'Europa, che permettera' un rilancio anche dal punto di vista culturale dell'area coinvolta''. Inoltre, tutte le costruzioni ''saranno realizzate avendo un occhio di riguardo al verde, cercando di aumentare 'i polmoni' della citta' partenopea''.