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Facciamo paura a Berlusconi ma anche a Bassolino». Oliviero Diliberto ha chiuso la campagna dei comunisti italiani con una dura intervista a "Italia Mia 2", nella trasmissione "Faccia a faccia" condotta da Giovanni Lucianelli, e con un comizio in un cinema della Ferrovia: «L' amicizia con Antonio Bassolino si è persa nel tempo. Quando lo chiamo non dà risposte e continuiamo ad appoggiare con difficoltà questa maggioranza di centrosinistra in Campania. L' unica Regione in cui non abbiamo assessori nei tre enti principali, da via Santa Lucia alla Provincia fino al Comune di Napoli. L' anomalia, evidentemente, è la Campania, non siamo certamente noi. Anomalia evidentemente rappresentata da chi sistematicamente esclude i comunisti italiani dal governo delle città e della regione. Evidentemente facciamo paura anche a Bassolino». Critico, Diliberto, anche sul metodo che ha portato alla ricandidatura di Rosa Russo Iervolino: «Per la scelta del sindaco la soluzione ideale sarebbero le consultazioni primarie ma Democratici di sinistra e Margherita le evitano perché hanno paura. A questo punto è opportuno sedersi attorno a un tavolo per la decisione». Polemico anche sugli ultimi giorni di campagna elettorale dell' Unione: «è stata pessima perché anche nel centrosinistra si è troppo inseguito Berlusconi. Lui parlava di casa e tutti a parlare di casa. Parlava di Bot, e tutti a parlare di Bot, parla di Ici e tutti parlano di Ici. In campagna elettorale io ho cercato di non seguire il gioco ma spiegare come sta l' Italia e cosa faremo se vinceremo le elezioni». Poi un affondo sul centrodestra: «La Casa delle cosiddette libertà può chiudere dove gli pare la campagna elettorale, ma per il Mezzogiorno non hanno fatto niente e se ne accorgono l' ultimo giorno». Diliberto ha poi chiarito che farà il ministro: «Se il centrosinistra dovesse vincere le elezioni non tornerò a fare il Guardasigilli come ha ipotizzato Cossiga, né intendo ricoprire altri incarichi di governo. Voglio continuare a fare il segretario del partito perché ritengo che il Pdci abbia ancora bisogno di me». Sull' unione con i Verdi nelle liste del Senato Oliviero Diliberto ha infine sottolineato: «Dobbiamo bilanciare a sinistra l' asse dell' Unione. Con il partito di Pecoraro Scanio volevamo allearci anche alla Camera e volevamo farlo anche con Rifondazione comunista, sono certo che avremmo preso un mucchio di voti. Da quindici anni a sinistra si litiga soltanto e mi sono stancato di ripetere la mia idea di provare a rimetterci insieme».
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