venerdì 30 aprile 2010

150 anni di Gambrinus, lunedì due ore di caffè gratis



Compie 150 anni il Gambrinus, storico caffé napoletano tradizionale tappa dei presidenti della Repubblica nelle loro visite private in città. Per festeggiare la ricorrenza, lunedì prossimo il locale - che ha sede in piazza Trieste e Trento - offrirà un caffé gratis a tutti coloro che ne faranno richiesta, dalle 11 alle 13. L'iniziativa si ricollega alla tradizione partenopea del "caffé pagato", che consiste nel lasciare alla cassa del bar anche l'importo di un caffé da offrire a un ignoto successivo cliente. Generalmente ne usufruiscono persone indigenti. Stavolta, però, e per due ore, a offrire a tutti saranno i titolari del Gambrinus, Antonio e Arturo Sergio: "E' un atto d'amore nei confronti dei napoletani, un omaggio al nostro caffé e un modo per riproporre questa storica e straordinaria usanza della nostra città".
Una iniziativa organizzata con l'ex assessore provinciale Francesco Emilio Borrelli, storico cliente del Gambrinus, "probabilmente quello che da noi ha consumato più caffé", dicono i titolari. "All'iniziativa è stato invitato il Presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis - continuano i fratelli Sergio - uno dei pochi clienti del Gambrinus a praticare ancora la storica usanza ogni volta che vince la squadra partenopea". Parteciperanno inoltre Enrico Durazzo di Napolimania che regalerà degli stampati sul caffé napoletano e l'attore Enzo Cannavale che ha interpretato nel film 32 Dicembre di Luciano De Crescenzo la scena sulla genesi del caffé pagato a Napoli.

venerdì 23 aprile 2010

Salvato da un ospedale napoletano, per riconoscenza realizza una statua

E' alta quattro metri e pesa 25 quintali la statua in bronzo e oro che Walter Pugni, artista veneziano, ha trasportato a bordo di un tir speciale che ha guidato personalmente da Venezia, per esporla davanti all'ingresso della palazzina scientifica dell'Istituto dei tumori di Napoli. L'opera dal titolo 'Olimpic man not violence' è stata realizzata su commissione della città di Olimpia, ad Atene, e ogni quattro anni verrà trasportata nella città in cui si svolgono le Olimpiadi. E' la prima volta che la statua, realizzata in 23 anni, viene esposta al pubblico. Pugni ha voluto la vetrina napoletana, e in particolare del Pascale, in segno di riconoscenza nei confronti del professor Vincenzo Iaffaioli e del dottor Nicola Maurea, i due oncologi dell'Istituto dei tumori di Napoli che, dice, "mi hanno salvato la vita". Prima di approdare al Pascale, Walter Pugni ha peregrinato per gli ospedali del Nord Italia e di Montecarlo, dove è molto conosciuto e amato, nel tentativo di guarire da un tumore che gli era stato diagnosticato, ma da cui nessuno riusciva a venirne a capo. Grazie all'equipe del professor Iaffaioli e del dottor Maurea, Walter Pugni, ha scoperto di non essere affetto da alcun carcinoma, ma solo da una patologia cardiaca per la quale è stato subito sottoposto a terapia. La statua rimarrà a Napoli solo pochi giorni, benché il desiderio dell'artista sarebbe quello di portare le sue opere a Palazzo Reale e di devolvere il ricavato della mostra alla ricerca contro il cancro.

lunedì 19 aprile 2010

Trovano portafogli e lo consegnano ai Carabinieri

Consegnano ai carabinieri un portafogli con documenti e denaro trovato per strada, e ricevono a scuola il ringraziamento del legittimo proprietario, 18 euro di ricompensa, ed il plauso di professori e preside. E' accaduto a Sant'Anastasia, nel vesuviano, dove quattro ragazze che frequentano una scuola media del territorio, hanno ritrovato, sabato scorso, un portafogli con documenti e 177,90 euro, e lo hanno consegnato ai carabinieri. Il proprietario, un ex ferroviere, pensionato e giudice di gara di ciclismo, ha talmente apprezzato il gesto e l'onestà delle ragazze, che frequentano la terza classe dell'istituo comprensivo 'Francesco d'Assisì, che stamattina ha voluto pubblicamente ringraziarle in classe, davanti alla dirigente scolastica, ai professori ed ai compagni, oltre a consegnare loro il 10 per cento della somma recuperata, così come previsto dalla legge. "Abbiamo subito deciso di portare il portafogli ai carabinieri - hanno raccontato le ragazze - che ci hanno detto che non sono cose che capitano spesso e ci hanno fatto i complimenti. Per noi quella era una grossa cifra, ma abbiamo subito scelto di restituire tutto al proprietario legittimo, perché era più leale restituire tutto". La preside dell'istituto, Teresa Tufano, si è detta "orgogliosa delle ragazze". "L'episodio fa capire che la scuola non è sempre bullismo o diseducazione - ha aggiunto. Le ragazze sono da 10 in condotta". Il proprietario, Giuseppe Perna, ha raccontato di essersi reso conto di aver perso il portafogli solo quando i carabinieri hanno telefonato per dirgli di andarlo a ritirare in caserma: "Le ragazze si sono comportate da persone civilissime - dice - ed ho sentito l'esigenza di andare a scuola e ringraziarle di persona davanti ai loro compagni, perché la lealtà dovrebbe essere la normalità".

venerdì 9 aprile 2010

Una mini valvola aortica, per la prima volta in Italia

Dove non arriva il bisturi del chirurgo sempre di piu' puo' sopperire un tubicino infilato in un'arteria. Alla clinica Montevergine di Mercogliano, in provincia di Avellino e' stata impiantata via catetere per la prima volta in Italia una mini protesi valvolare aortica piu' piccola di un terzo rispetto a quelle tradizionali, che puo' essere usata in molti casi in cui gli interventi di chirurgia tradizionale non possono essere svolti.
''La novita' della valvola sta nelle sue dimensioni - spiega Eugenio Stabile, che ha partecipato all'intervento effettuato dall'equipe di Paolo Rubino - e nel materiale di cui e' fatta, il cromo cobalto invece dell'acciaio inossidabile. L'intervento con il catetere offre numerosi vantaggi rispetto a quello in cui si apre il torace, come ad esempio il fatto che puo' essere effettuato in anestesia locale evitando sia le controindicazioni di quella totale, come ad esempio la presenza di patologie come la bronchite cronica l'eta' avanzata, sia le lunghe degenze''.
La valvola e' stata impiantata in un paziente affetto da stenosi valvolare aortica: ''E' una patologia da cui e' affetto lo 0,4% della popolazione - spiega Stabile - si calcola che ci siano in Italia 50mila persone in attesa di intervento, di cui pero' solo meta' viene operato proprio per le controindicazioni all'intervento. Nel nostro paese pero' sono solo una decina al momento i centri in grado di effettuare questo tipo di operazione''.
Il professor Rubino ha presentato in questi giorni i dati della sua esperienza clinica ad un congresso internazionale di cardiologia interventista a Pechino che sono stati pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology. Tra questi la diminuzione del rischio di ictus e morte durante l'esecuzione dell'angioplastica carotidea.

Bimba con malattia rara, il Policlinico produce salvavita

Arrivava da Boston, unico luogo al mondo in cui si produceva: adesso, invece, la medicina salvavita per la piccola P., affetta da una malattia rarissima, viene
prodotta anche al Policlinico di Napoli della Federico II. Il caso della neonata, affetta da deficit di piridossamina - 5 - fosfato ossidasi - uno dei 15 al mondo colpiti dalla patologia - venne alla ribalta dopo l'appello della madre, che, attraverso la Rai, chiese sostegno al ministero della Salute, in occasione delle prime difficolta' riscontrate nel rifornimento del farmaco, nei mesi scorsi. Un appello raccolto sia dal ministro deLla Salute, sia dalla Regione Campania, che si attivarono per consentire l'arrivo regolare del prodotto, indispensabile alla
vita della bimba.
Da qualche settimana, pero', spiega il direttore della Terapia intensiva Neonatale del II policlinico di Napoli, Roberto Paludetto, ''la medicina viene confezionata in bustine predosate, nella farmacia centralizzata del policlinico, diretta da Vittorio Cerullo, e con la collaborazione di Raffaella Pagliuca, Vittoria Mazzarella, e Marianna Carchia''. ''Utilizziamo il principio attivo, il piridossalfosfato,
fornito da una ditta italiana - continua Paludetto - e nei laboratori galenici della farmacia del Policlinico confezioniamo la medicina. Questo ha ridotto notevolmente le ansie della famiglia. Prima, infatti, un terremoto, un problema nel traffico aereo, una qualsiasi emergenza internazionale insomma, avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita della bambina''. ''L'idea - continua il racconto - venne proprio alla mamma, che ci chiese perche' non si poteva produrre il medicinale anche in Italia. E' cosi' che ci siamo mossi, arrivando alla soluzione che oggi ci consente di essere autonomi''.
La piccola paziente ha ora quasi 15 mesi. E' una bambina vivace e con uno sviluppo psicomotorio perfettamente normale: condizioni, si sottolinea, dovute anche alla diagnosi ed alla cura precocissime durante il ricovero in Terapia intensiva neonatale.