Arrivava da Boston, unico luogo al mondo in cui si produceva: adesso, invece, la medicina salvavita per la piccola P., affetta da una malattia rarissima, viene
prodotta anche al Policlinico di Napoli della Federico II. Il caso della neonata, affetta da deficit di piridossamina - 5 - fosfato ossidasi - uno dei 15 al mondo colpiti dalla patologia - venne alla ribalta dopo l'appello della madre, che, attraverso la Rai, chiese sostegno al ministero della Salute, in occasione delle prime difficolta' riscontrate nel rifornimento del farmaco, nei mesi scorsi. Un appello raccolto sia dal ministro deLla Salute, sia dalla Regione Campania, che si attivarono per consentire l'arrivo regolare del prodotto, indispensabile alla
vita della bimba.
Da qualche settimana, pero', spiega il direttore della Terapia intensiva Neonatale del II policlinico di Napoli, Roberto Paludetto, ''la medicina viene confezionata in bustine predosate, nella farmacia centralizzata del policlinico, diretta da Vittorio Cerullo, e con la collaborazione di Raffaella Pagliuca, Vittoria Mazzarella, e Marianna Carchia''. ''Utilizziamo il principio attivo, il piridossalfosfato,
fornito da una ditta italiana - continua Paludetto - e nei laboratori galenici della farmacia del Policlinico confezioniamo la medicina. Questo ha ridotto notevolmente le ansie della famiglia. Prima, infatti, un terremoto, un problema nel traffico aereo, una qualsiasi emergenza internazionale insomma, avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita della bambina''. ''L'idea - continua il racconto - venne proprio alla mamma, che ci chiese perche' non si poteva produrre il medicinale anche in Italia. E' cosi' che ci siamo mossi, arrivando alla soluzione che oggi ci consente di essere autonomi''.
La piccola paziente ha ora quasi 15 mesi. E' una bambina vivace e con uno sviluppo psicomotorio perfettamente normale: condizioni, si sottolinea, dovute anche alla diagnosi ed alla cura precocissime durante il ricovero in Terapia intensiva neonatale.
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