giovedì 11 marzo 2010
Nasce "La bulla", 'incubatore d'impresa del Polo orafo napoletano
Accompagnare lo sviluppo delle imprese nel settore orafo e insegnare ai giovani l'antica tradizione della lavorazione dei metalli preziosi e delle pietre. Con questo obiettivo è stato inaugurato oggi l'incubatore d'impresa del Polo orafo napoletano, denominato 'La bulla', dal gioiello che i giovani ragazzi romani indossavano come amuleto fino al raggiungimento della maggiore età e dell'indipendenza. Al taglio del nastro del centro, realizzato in un immobile di proprietà del Comune di Napoli in via Duca di San Donato, hanno partecipato l'assessore al Commercio del Comune di Napoli Mario Raffa, il presidente del Consorzio Borgo Orefici Roberto de Laurentiis, l'assessore all'Artigianato della Provincia di Napoli Valeria Casizzone, i presidenti del Consiglio comunale e provinciale, rispettivamente, Leonardo Impegno e Luigi Rispoli e, in rappresentanza della II Municipalità, che ha fortemente spinto per la ristrutturazione dell'immobile abbandonato dopo il terremoto, l'assessore Gianfranco Wurzburger. Due le funzioni principali dell'incubatore la cui gestione è affidata al Consorzio: la formazione orientata all'occupazione, l'incubazione di otto giovani imprese selezionate attraverso un bando. Imprese che godranno per i prossimi 4 anni del tutoraggio orafo e aziendale e che saranno poi aiutate a trovare un laboratorio nel borgo per lasciare il posto ad altre 8 aziende nascenti. "Gli obiettivi sono - ha detto Raffa - incrementare l'occupazione, favorire l'emersione del sommerso, rafforzare il capitale umano delle aziende attraverso la formazione, proprio come si faceva un tempo in bottega dove i giovani imparavano a lavorare". Nel 5 fabbricato (che ha cinque piani) sono stati realizzati e attrezzati un laboratorio didattico orafo, un'aula informatica, un'aula di disegno tecnico, un laboratorio gemmologico e 7 laboratori orafi, cui si aggiungono un centro servizi e un'area espositiva aperta al pubblico e a visite turistiche. "Oggi - ha commentato De Laurentiis - con l'apertura dell'incubatore e della scuola orafa, che a Napoli mancava, si corona un sogno che ci consentirà di togliere i giovani dalla strada e insegnare loro la tradizione della creazione di gioielli artigianali che tutto il mondo ci invidia, ed è anche un segnale dell'attenzione delle istituzioni per il rilancio di piazza Mercato". Un progetto, quello dell'incubatore del Polo orafo napoletano, iniziato nel 2000, quando il Comune di Napoli, la Regione Campania con altri enti locali ed associazioni, tra cui il consorzio Borgo Orefici, stipularono il protocollo d'intesa per la nascita e la crescita del Polo orafo campano, che vede protagonisti Borgo Orefici, il Tarì di Marcianise e Torre del Greco. "La riqualificazione dei centri storici - ha affermato Casizzone - è obiettivo ambizioso da perseguire, in cui è giusto investire fondi locali e governativi e lo è ancor di più quando si fa formazione finalizzata all'occupazione".
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