mercoledì 24 febbraio 2010

Lavoro, da Napoli buone notizie

Dai grandi imprenditori alle piccole realtà rampanti, dai prodotti nati da terre sequestrate alla camorra alla ragazza proveniente dal Mali che ha lavorato come colf per pagarsi un corso post-laurea e tornare nel proprio paese d’origine a esercitare come avvocato in difesa delle donne. Napoli e la Campania sono ricche di storie a lieto fine che stridono con l’immagine stereotipata di una regione troppo spesso presa in considerazione solo per raccontarne gli aspetti negativi. E’ Giovanni Lucianelli, giornalista napoletano, a evidenziare queste storie di una Napoli diversa, magari meno conosciuta, nel volume “Buone notizie da Napoli”, ForumItalia edizioni, con la prefazione dello scrittore napoletano Simone Di Meo. Il libro è diviso in sei sezioni – sanità, solidarietà, ambiente, tecnologia, cultura & lavoro, economia – che raccontano un importante spaccato della realtà napoletana. E’ così possibile scoprire come, in un momento di crisi finanziaria e in un’economia storicamente “difficile” come quella napoletana, le notizie migliori arrivino per quei soggetti che normalmente sono messi più ai margini del sistema produttivo: donne, giovani, immigrati. La Campania si dimostra invece una regione dove il lavoro è “rosa”, contando più del 10% delle imprese femminili, per un numero che supera quota 130.000 aziende. Napoli è la terza provincia d’Italia per imprese guidate da donna, e anche Avellino fa la parte del leone in questa speciale graduatoria, visto che il 35% delle aziende nel suo territorio è “rosa”. Inoltre, il capoluogo partenopeo si inserisce al primissimo posto nella graduatoria delle imprese condotte da titolari che hanno meno di 30 anni. E c’è chi, come Paolo Scudieri, riesce ad affermare nel mondo il gusto dell’imprenditoria sana e vincente, capace di offrire, con la sua “Adler group holding”, nuove occasioni di lavoro nel Meridione, senza aiuti di Stato e finanziamenti a pioggia.

Da ItaliaOggi, 23/02/2010

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